L’Australia è l’ottavo produttore del vino al mondo, con più di 149’000 ettari vitati e 13 milioni di ettolitri di vino prodotto.
L’Australia produce più vino di quanto ne consumi e l’export verso i mercati più ricettivi, come gli Stati Uniti d’America, è vicino al livello dei produttori Europei come l’Italia e la Francia.
Uno dei fattori principali per il successo dei vini australiani è la loro ottima qualità offerta ad un prezzo ragionevole.
Lo sviluppo dell’enologia australiana è stato tra i più rapidi ed efficienti di tutto il mondo, raggiungendo un eccellente livello qualitativo con in più anche un carattere di tipicità per i propri vini.
Il segreto del successo del vino australiano è stato probabilmente l’adozione fin dall’inizio di tecnologie e pratiche enologiche all’avanguardia, cosa che ha consentito un rapido sviluppo e permesso di raggiungere un livello qualitativo elevato.
La viticoltura e l’enologia australiane hanno una storia relativamente giovane.
La vite è arrivata in Australia all’inizio dell’800, proveniente probabilmente dal Sud Africa. Nel giro di pochi anni la coltivazione della vite si diffusa nel Galles del Sud, in Tasmania, nell’Australia Occidentale, nella Victoria e nell’Australia Meridionale.
I vitigni erano quelli già diffusi a livello internazionale, non si ha notizia di specie di viti autoctone australiane.
L’Australia non era infestata da parassiti e quindi la coltivazione delle specie europee non presentò quindi grosse difficoltà.
Alla fine dell’800, anche in Australia arrivò la fillossera, anche se fortunatamente la sua diffusione si limitò alla regione di Victoria, che da sola riusciva a produrre quasi il doppio di tutti gli altri stati australiani.
Agli inizi del ‘900 il primato passò all’Australia Meridionale che non aveva sofferto dei danni provocati dalla fillossera. La produzione era comunque molto focalizzata sui vini fortificati che venivano esportati, soprattutto in Inghilterra.
Verso la metà del 1950 l’attenzione dei produttori si rivolse ai vini secchi piuttosto che a quelli fortificati.
In breve tempo gli enologi australiani sono arrivati ad occupare un posto di rilievo nel mondo. In circa 30 anni la mediocre produzione precedente agli anni ’50 ha lasciato spazio a vini che occupano ormai posizioni di primaria importanza di tutto il mondo enologico.
In Australia non esistono disciplinari di produzione. Il sistema di qualità definisce e impone le norme che devono essere applicate nella compilazione delle etichette chiamato LIP (Label Integrity Programme).
Le etichette dei vini Australiani devono fornire ai consumatori tutte le informazioni sul vino contenuto nella bottiglia.
Se nell’etichetta è riportato il nome del vitigno, il vino dovrà essere per almeno l’85% prodotto con l’uva indicata. Se è riportata la zona di produzione, il vino dovrà per almeno l’85% essere prodotto nella zona indicata. Se è riportata l’annata, il vino dovrà essere per almeno il 95% prodotto con uve di quella vendemmia.
Se il vino viene prodotto con più uve, queste vengono indicate nell’etichetta in ordine di quantità decrescente. Devono anche essere riportate le esatte percentuali, che spesso vengono specificate nella retro-etichetta. Lo stesso principio si applica anche a vini le cui uve provengono da più di una zona.
In Australia si producono sia vini bianchi che vini rossi, con leggera prevalenza dei bianchi, oltre ad una discreta quantità di vini spumanti e vini fortificati.
Le uve bianche più coltivate in Australia sono lo Chardonnay, il Riesling e il Semillon, mentre quelle a bacca nera sono il Cabernet Sauvignon e lo Syrah (che in Australia e in Sud Africa viene chiamato Shiraz).
I vini più famosi dell’enologia australiana sono senza dubbio lo Chardonnay e lo Shiraz.
Le Altre uve a bacca bianca coltivate in Australia sono il Muscadelle, il Muscat Blanc à Petits Grains, il Muscat Gordo Blanco (Moscato d’Alessandria), il Palomino e il Pedro Ximénez (per i vini fortificati), il Sauvignon e il Verdelho.
Altre uve a bacca nera sono la Grenache, il Merlot, il Mourvèdre e il Pinot Nero.
La produzione vinicola australiana è concentrata nella zona meridionale, in particolare negli stati del Nuovo Galles del Sud, Victoria e Australia Meridionale, la zona più importante e produttiva del paese.
La maggioranza delle aziende vinicole si trovano in prossimità delle città di Sydney, Canberra, Melbourne e Adelaide.
Il resto della produzione è realizzato in Tasmania e nell’Australia Occidentale, nei pressi di Perth.
Il vino si produce, anche se in quantità più modeste, nelle aree del Queensland e nei territori settentrionali.
L’enologia e la viticoltura australiana si caratterizzano per il massiccio impiego di tecnologia, dalla vigna fino alla cantina. Le vendemmie e gli altri lavori in vigna sono in genere meccanizzati e i processi di vinificazione sono condotti secondo le più avanzate tecnologie.