Il Portogallo in quanto produttore di vino è generalmente identificato con i suoi prodotti più famosi, il Porto e il Madeira.
Negli ultimi anni però il Portogallo si è anche distinto per la qualità della sua produzione di vini fermi da tavola, rossi in particolare.
Il Portogallo ha una superficie vitata di circa 200.000 ha e una produzione di circa 6 milioni di hl/anno.
La storia della viticoltura in Portogallo è legata a quella più ampia della penisola Iberica, nella quale la coltivazione della vite, inizialmente introdotta dai Cartaginesi, fu ampliata dai Romani. Durante la dominazione Moresca la viticoltura conobbe un certo declino, anche se per ragioni commerciali non venne mai abbandonata. In seguito, i rapporti commerciali con l’Inghilterra fecero espandere la produzione di vino e crebbe soprattutto il settore dei vini fortificati, adatti a sopportare lunghe traversate marittime.
Porto e Madeira divennero, grazie agli Inglesi, i protagonisti dell’enologia portoghese. Infatti, l’isola di Madeira, strategicamente posizionata al largo dell’Oceano Atlantico, rappresentava un attracco importante per le navi in rotta verso il Nuovo Mondo che qui caricavano le stive con il famoso vino fortificato prodotto nell’isola.
A cavallo del ‘900 la comparsa della fillossera provocò lo stesso disastro che avvenne in tutte le regioni viticole e la ripresa fu particolarmente lenta anche a causa dell’isolamento politico del Portogallo fino agli anni ’70 del secolo scorso.
Fu l’ingresso del Portogallo nell’Unione Europea, a dare stimolo all’enologia del paese, e a partire dagli anni ’90 il paese sta dimostrando di avere grandi potenzialità nella produzione di vino.
Anche in Portogallo il sistema di qualità nazionale è stato cooptato dalla regolamentazione Europea, che prevede come livello di qualità più alto la Denominazione di Origine Protetta (DOP) seguita dall’Indicazione Geografica Protetta (IGP).
A livello di menzioni tradizionali le DOC prendono il nome di Denominação de Origem Controlada, dove appositi disciplinari prevedono la definizione geografica della zona, la superficie totale coltivabile a vite, la varietà delle uve permesse, le rese massime, le modalità di vinificazione, i periodi minimi di maturazione del vino prima di potere essere rilasciato sul mercato e le indicazioni generali da riportare nelle etichette. L’indicazione del vitigno sui vini monovarietali corrisponde ad una percentuale minima dell’85% di mosti di quelle uve sul totale.
Le altre menzioni tradizionali utilizzate dal sistema portoghese sono: Indicação de Proveniencia Regulamentada (IPR), corrispondente al livello Europeo IGP, i Vinhos Regionales (Vini regionali) ed infine i Vinhos de Mesa ossia vini da tavola.
In Portogallo si coltivano centinaia di vitigni autoctoni e nel solo Douro, la celebre regione del Porto, caratterizzate da pendii scoscesi dove la coltivazione della vite si può definire “eroica”, se ne coltivano oltre 80.
La maggior parte delle varietà di vite Portoghesi è di origini antiche, che datano all’epoca dei Fenici e dei Cartaginesi, mentre le varietà internazionali di origine francese non hanno preso molto piede nella nazione.
Le varietà a bacca bianca più diffuse sono: Alvarinho, Bual, Códega, Encruzado, Gouveio, Loureiro, Malvasia Fina, Pedernã, Rabigato, Sercial, Trajadura, Verdelho e Viosinho.
Le varietà a bacca nera più importanti sono invece: Alfrocheiro Preto, Aragonez, Azal Tinto, Baga, Bastardo, Jaén, Periquita, Tinta Barroca, Tinta da Barca, Tinta Negra Mole, Tinta Roriz, Tinto Cão, Touriga Francesa, Touriga Nacional, Trincadeira Preto e Vinhao.
Anche se il Portogallo è prevalentemente conosciuto per il Porto e il Madeira, in realtà possiede una produzione di vini da tavola estremamente interessante.
Il Vinho Verde, prodotto sia come bianco, che come rosso (meno conosciuto) deve la sua ritrovata fama alla facilità di beva e ad azioni di marketing molto efficaci.
La regione del Douro è la più famosa in Portogallo, in particolare perché qui avviene la produzione del Porto. Si producono anche vini rossi da tavola robusti e corposi, complessi nell’aroma e nel gusto. Nel Douro si producono anche vini rossi leggeri e fruttati e vini bianchi con le uve Gouveio, Malvasia Fina e Viosinho.
Madeira. La produzione vinicola dell’isola, resa difficoltosa dalla posizione dei vigneti, collocati in pendii scoscesi e scomodi, si concentra sul celebre e omonimo vino fortificato.
Minho. È principalmente conosciuta per il Vinho Verde (vino verde), che non indica il colore del vino, prodotto anche come rosso, ma semplicemente un vino giovane, non adatto all’affinamento e da consumarsi nell’anno della sua immissione sul mercato. I Vinhos Verde sono vini dall’aroma fruttato e floreale, poco alcolici e leggermente frizzanti.